Prima della lettura
I.
Vocabolario. La seguente tavola vi presenta alcuni dei termini dell’articolo che
dovete leggere. Usate le caselle vuote
(emply boxes) per inserire altri termini che sono nuovi per voi. Ricordate di
imparare il vocabolario.
Italiano |
Inglese |
wings |
|
corrompere |
to corrupt |
costringere |
to force |
declinare |
to list / to explain |
guardacaso |
by
coincidence |
disposti (adj.) |
wiling |
guadagnare |
to gain |
nido |
nest |
prole |
children |
propensi (adj) |
willing |
rivista |
magazine |
si guardano bene da (v. guardarsi bene da) |
be aware of / to mind (something) |
si sforzano (v. sforzarsi) |
to make an effort / to try hard |
spiccare il volo (idiom) |
to fly off |
tarpate (p.p.
v. tarpare) |
cut off |
traggono (v. trarre) |
to get |
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II.
Domande prima della
lettura
1.
L’articolo che state per leggere offre una prospettiva
diversa, rispetto al fenomeno dei “mammoni”, da quella che abbiamo letto
nell’articolo precedente. Il titolo infatti è “Italiani mammoni? No, genitori
possessivi”. Quale credi che sia la prospettiva di questo articolo?
2.
Credi che i giovani che vivono con i genitori abbiano le
“ali tarpate”?
3.
Quando se andato/-a via da casa, sentivi di aver
“spiccato il volo”?
III.
Lettura
Fonte per il testo: www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/02_Febbraio/02/genitori.shtml
03 febbraio 2006
Studio di due economisti connazionali
«fuggiti» all'estero.
Italiani mammoni? No, genitori
«possessivi»
Secondo una ricerca mamme e papà
italici danno «molto nido» e «niente ali»
ai figli, «costringendoli» a non andarsene di casa
Italiani mammoni? Se mai il
contrario. Non sono loro a non volersene andare di casa, ma i genitori italici
che sono fin troppo propensi
a dare il nido ai loro piccoli ma che si guardano bene dal fornire le ali per spiccare il volo. In altre
parole, i genitori italiani metterebbero in atto vere e proprie strategie per «costringere» la
prole a non
andarsene di casa o comunque ad andarsene il più tardi possibile. A sostenere
questa «rivoluzione copernicana» sono due ricercatori, uno che lavora a Londra
e uno a San Francisco, guardacaso
entrambi italiani, visto che rispondono ai nomi, rispettivamente, di Marco
Manacorda ed Enrico Moretti.
LO
STUDIO - I due hanno appena pubblicato sulla rivista Centrepiece uno studio nel quale declinano i
motivi, dati alla mano, per cui sarebbero non i figli, bensì i genitori a
guadagnare da questa situazione. «In Italia l'80% dei giovani tra i 18 ed i 30
anni vive con i genitori: una percentuale enorme in confronto al 50% dei
britannici e al 40% degli statunitensi» fanno notare Manacorda e Moretti.
Secondo loro il fenomeno è dovuto al fatto che, al contrario dei genitori
anglosassoni, a quelli italiani «piace avere i propri figli intorno e pur di
convincerli a vivere con loro sono disposti a corromperlì in cambio di favori e
soldi».
BENEFICI
- I genitori traggono beneficio dalla compagnia e dai
servizi che i figli possono offrire e soprattutto, secondo la ricerca ,
dall'opportunità di costringere
i figli a osservare le loro regole. Mentre quindi per i genitori la situazione
risulta vantaggiosa, al contrario i giovani si trovano con le ali tarpate, sono spesso disoccupati,
viaggiano di meno e faticano a mettere su famiglia. «Il prezzo che i giovani
italiani si trovano a pagare è una scarsa indipendenza e, a lungo termine, poca
soddisfazione nella vita. In conclusione, riteniamo che i genitori italiani si sforzino
molto per farsi amare dalla loro prole, ma in un certo senso comprano questo
amore in cambio dell'indipendenza dei figli», hanno concluso i ricercatori.
IV.
Domande di comprensione:
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3.
Quali sono i vantaggi dei genitori ad avere dei figli
“mammoni”?
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4.
Quali sono gli svantaggi dei figli quando sono “mammoni”?
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V. Comprensione orale. L'intervista
all'autore della ricerca. Cliccando sul link qui sotto potrete ascoltare
l’intervista di questi due studiosi (6:32 minuti). Sotto il link ci sono le
domande che il gornalista ha fatto ai due studiosi. Ascolta la registrazione
più volte e cerca di capire le risposte.
http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/player?uuid=e65cb32e-941f-11da-a09b-0003ba99c667
L’intervista è Copyright 2004 © Rcs Quotidiani Spa.
1.
Buongiorno
Dottor Moretti grazie di parlare per corriere.it
a proposito della vostra ricerca sul mammismo italiano che non è più un
mammismo.
Secondo voi non
sarebbero i figli a non volersene andare di casa ma i genitori che li
costringerebbero a rimanere in casa, comprandoli, diciamo così, con vantaggi vari. Ecco ...uhm...per quale motivo? Come si spiega
questo fenomeno?
2.
Ecco...
ma c’è qualcosa nella nostra società, nella nsotra storia, nella nostra cultura
che può spiegare come mai questo fenomeno è così accentuato in Italia rispetto
ad altri paesi che hanno sicuramente problemi anologhi se non identici?
3.
Ecco...
nel vostro studio voi fate anche capire che i genitori con questa loro
strategia avvolgente vogliono continuare ad imporre le loro regole. Qual è
secondo Lei la motivazione profonda di questo desiderio?
4.
Ecco...
a proposito, ci sono delle differenze regionali per questo fenomeno in Italia,
al Sud o al Nord?
5.
Ecco, Lei continua a parlare di traferimento
di risorse, cioè di mettere più soldi a disposizione dei figli essenzialmente.
Però mi sembra di capire dal vostro studio che
i genitori in questo modo cercano anche di ottenere dei vantaggi
economici, nel senso di avere disponibili delle persone che possono rendere dei
servizi. Questo ha a che fare, secondo Lei, un po’ con la crisi del welfare?
6.
Quindi
questo può essere forse una spiegazione mi chiedo... Il fatto che in altri
paesi per esempio quelli anglosassoni in cui la famiglia è tradizionalmente un
minore ammortizzatore sociale, forse rende questo fenomeno meno incisivo?
7.
Quali
sono i danni che può procurare, secondo Lei, questo atteggiamento?
8.
Qualche
consiglio per i ragazzi italiani su come “fuggire di casa”, diciamo così?
9.
A
quanti anni se ne è andato da casa Dottore?
10.
E ora
vive negli Stati Uniti da quanto tempo?
VI. Scriviamo:
Che cosa pensi di questa intervista? Scrivi un paragrafo con le tue opinioni.